L’iscrizione lo qualifica essenzialmente come sculptor, distinguendo la sua professionalità da quella dell’architetto Lanfranco, il cui nome compare, invece, nella lapide posta al centro dell’abside maggiore.
Difficile è comunque stabilire quanto le professionalità dello scultore e dell’architetto fossero realmente distinte nel cantiere medievale: è probabile che tra le due vi fossero strong intertwining of competences and consequently one could attribute to Wiligelmo a role not limited exclusively to sculptural decoration and possibly later than that of Lanfranco.
Certamente la posizione e il carattere di questa iscrizione fanno percepire l’importanza di un artista che, ritrovando un dialogo con l’antico, popola l’architettura di figure umane e fantastiche.