Dal 2003 la torre e il duomo sono monitorati tramite un sistema all’avanguardia, che ha svolto un ruolo rilevante in occasione del sisma 2012 e degli interventi conservativi. Già nel 1898, per verificare la pendenza della torre, furono calati dalla guglia due fili a piombo su verticali diverse e nel pavimento di ogni piano sono oggi visibili tasselli di marmo che fissavano i punti di riferimento per successive rilevazioni.
Sopra alla sala si innalza un pozzo libero alto più di 20 metri, percorso da una scala in muratura che interseca i pilastri angolari della torre e le cui rampe si sovrappongono alle aperture delle finestre, confermando la mancanza di corrispondenza tra interno ed esterno.
Recenti studi hanno confermato che il fenomeno del reimpiego non riguarda solo il paramento lapideo esterno: per realizzare la muratura della torre, lasciata a vista, sono stati utilizzati mattoni di reimpiego provenienti dalle spoliazioni di edifici della città romana, che fu ricoperta da spessi strati alluvionali.